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107 Sopra Lago di Cengia – Rif. Carducci
Sopra Lago di Cengia (inn. sent. segn. 104) 2414 m - Forc. Croda dei Toni 2524 m – Inn. sent. segn. 106, 2490 m – Forc. de l’Agnèl 2567 m – Biv. De Toni – Alta Val Gravaséca 2000 m c. – Forc. Maria 2351 m – Rif. Carducci (inn. sent. segn. 103) 2297 m.
Dislivello: in salita 490 m, in discesa 595 m; difficoltà: EEA; tempo di percorrenza medio: ore 4.30; comuni attraversati: Auronzo di Cadore; quota massima: Forc. de l’Agnèl 2567 m; periodo consigliato: da giugno a settembre; cartografia: Tabacco foglio 017; rifugi e punti di appoggio: Biv. De Toni e Rif. Carducci (0435 400485).
Breve descrizione: appena sopra il Lago di Cengia, dove la salita lascia spazio alle prime terrazze erbose, proprio nei pressi di un insieme di edifici della Grande Guerra ormai ridotti in ruderi (tab.) si stacca, dal sent. segn. 104, il nostro sent. segn. 107, che in leggera salita taglia obliquamente i fianchi ghiaiosi sotto le pareti della prima delle tre sommità che costituiscono il Collerena per giungere sulla Sella di M. Cengia, ampio valico ghiaioso tra la sommità più alta del Collerena stesso ed il M. Cengia. Guardando in direzione di quest’ultimo, deviando lo sguardo verso d., si vedrà comparire la vela delle Tre Cime di Lavaredo seguita dalla Croda Passaporto. Superata la sella si giunge in breve al Passo di Collerena, da cui si stacca a sin. (tralasciare) un sentiero senza numero che discende al Rif. Zsigmondy-Comici; si continua su percorso pianeggiante, in vista e direzione dell’immensa Croda dei Toni, tagliando i fianchi S del Collerena per giungere in breve alla Forc. Croda dei Toni (tab. e cippo con campanella), da cui non si può fare a meno di godere il panorama sulla sottostante Val Fiscalina Alta (N) e le poderose pareti del Popèra, strapiombanti sul catino della Busa di Dentro (E). Si tralascia alla propria sin. il sentiero senza segnavia che scende al Rif. Zsigmondy-Comici per procedere in direzione S, dapprima su grosso pietrame e quindi, dopo aver superato un breve tratto attrezzato, su più fine detrito di falda, attraversando la lunga bastionata formata da Croda dei Toni, Croda Berti e C. d’Auronzo. Si raggiunge, con breve salita, dopo aver lasciato alla propria d. il bivio con il sent. segn. 106 proveniente dalla Val del Màrden, la Forc. de l’Agnèl ed il sottostante Biv. De Toni. Ci si cala quindi lungamente per la martoriata colata di ghiaie, seguendo i segnavia che emergono dalla pietraia, fino a raggiungere l’imbocco di una prima bellissima cengia, proprio alla testata della Val Gravaséca. Si percorre la cengia per poi risalire un crinale erboso seguito da uno stretto canale e quindi, ancora per verdi ed un più largo e faticoso canalone finale, si raggiunge la Forc. Maria. Da qui si prosegue, aiutati da qualche tratto di fune metallica, fino alla vista della Val Giralba (d., E) e quindi, con discesa liberatoria, si arriva in breve al Rif. Carducci.
La Croda dei Toni dalla sella di M.Cengia. (a sin.); la Forc. de l’Agnèl, oltre la quale si trova il Biv. De Toni. (a d.)
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