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116 Sentiero attrezzato "Pala del Fién"
Rif. Città di Carpi (inn. sent. segn. 118, 120, 121) 2110 m – Salti rocciosi sulla Pala del Fién – Croda de Cianpoduro 2244 m.
Dislivello: in salita 134 m; difficoltà: EEA; tempo di percorrenza medio: ore 1.00; comuni attraversati: Auronzo di Cadore; quota massima: Croda de Cianpoduro 2244 m; periodo consigliato: da luglio a settembre; cartografia: Tabacco foglio 017; rifugi e punti di appoggio: Rif. Città di Carpi (0435 39139).
Breve descrizione: al Rif. Città di Carpi fa da corona uno scenario di incredibile bellezza: le turrite guglie dei Cadini di Maraia e di San Lucano alle sue spalle (N), l’ impressionante bastionata, seppur lontana, costituita dalla Croda dei Toni, che si osserva a NE lungo la Val d’Onge, le azzurre e selvagge Marmaròle (S) che, interrotte dalla Val di San Vito, sembrano continuare nell’altrettanto selvaggio e più severo Sorapìss. Dal rif. si profila verso E, oltre Forc. Maraia, una piatta e gobba dorsale, che dalla cima della Croda de Cianpoduro degrada lentamente verso la Val d’Onge mentre a N scende verticale, con paretine corrugate, verso l’ampio valico. Si attraversa il dosso erboso dell’ampia Forc. Maraia in direzione della grigia paretina verticale, alla cui base si nota un marcato deposito detritico fasciato d’erba e solcato da una traccia di sentiero, che lo risale zigzagando fino ad incontrare la roccia viva. Nella breve salita si notano alcuni bollini rossi che facilitano l’individuazione del punto di attacco della facile paretina e del relativo breve tratto attrezzato, che ne permette la risalita tra balze erbose e buona roccia. Il sentiero risale quindi un breve canalino, passando a fianco di un solitario pino cembro, e giunge in breve alla fine della salita; qui svolta a d. e, su traccia non sempre ben definita (per la presenza di tracce multiple), percorre le lievi ondulazioni della dorsale fra spuntoni di roccia e mughi, conducendo ad una prima croce in legno (quella che si vede dal Rif. Città di Carpi) e quindi a quella sulla Croda de Cianpoduro. Qui il panorama, che già al rifugio avevamo definito di incredibile bellezza, si dilata ancora per diventare semplicemente superbo; il sent. segn. 116 finisce alla sommità della Croda de Cianpoduro tuttavia, prima del ritorno al rifugio, è possibile, su labilissima traccia (ma la morfologia del terrazzamento non pone problemi di orientamento a meno di presenza di nebbia), raggiungere le Pale de Menòto, le cui pareti S strapiombano verso la Val d’Ansièi regalando ulteriori squarci di grande suggestione.
Il Ciadin de le Père tra le C. di Maraia e C. Cadin di S. Lucano, dalla dorsale della Croda de Cianpoduro (a sin.); dalla cima della Croda de Cianpoduro verso le Marmaròle (a d.)
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