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117 Sentiero attrezzato "Alberto Bonacossa"
Rif. Col de Varda 2115 m – Forc. Misurina 2395 m – Ciadìn della Neve (incrocio sent. segn. 118) – Forc. del Diavolo 2380 m – Inn. sent. segn. 115 – Rif. Fonda Savio (inn. ramo occidentale sent. attr. segn. 112) 2367 m – Valón del Nevaio (inn. ramo orientale sent. attr. segn. 112) 2300 m – Forc. Rinbianco 2176 m (incrocio sent. segn. 119) – Forc. Longères 2288 m – Rif. Auronzo alle Tre Cime (inn. sent. attr. segn. 101 e sent. segn. 105) 2320 m.
Dislivello: in salita 680 m, in discesa 620 m; difficoltà: EEA; tempo di percorrenza medio: ore 5.00; comuni attraversati: Auronzo di Cadore; quota massima: Forc. Misurina 2395 m; periodo consigliato: da luglio a settembre; cartografia: Tabacco foglio 017; rifugi e punti di appoggio: Rif. Col de Varda (0435 39041), Rif. Fonda Savio (0435 39036) e Rif. Auronzo alle Tre Cime (0435 39002).
Breve descrizione: il Rif. Col de Varda è raggiungibile da Misurina sia in seggiovia, che percorrendo la strada sterrata che ha inizio proprio a fianco della stazione di valle della medesima. A lato del rif. si imbocca il sentiero attr. segn. 117 (tab.), passando a fianco di un cippo che riporta una targa a ricordo di Alberto Bonacossa, valente alpinista cui il sentiero è dedicato. Lungo il percorso, vecchia via di collegamento durante la Grande Guerra, sono installate, nei punti più esposti, tratti di fune metallica e qualche scala. La traccia attraversa, obliquando in salita, i ghiaioni delle Grave di Misurina giungendo all’ omonima forc.. Durante la salita, guardando in direzione del rif. appena lasciato, si vedrà comparire la muraglia del Gruppo del Sorapìss mentre, alla nostra sin. (O), sopra la fascia boscosa delle Pale di Misurina, si vedranno incastonati il Cristallo ed il Cristallino. Davanti a noi l’incisione della Forc. Misurina e, leggermente a sin. di questa, si osserva il tavolato del M. Piana. Giunti in forc. si ridiscende l’opposto versante, confluendo nel Ciadìn della Neve e incrociando il sent. segn. 118 che sale alla Forc. della Neve; si prosegue invece risalendo faticosamente a zigzag il fianco detritico, punteggiato di zolle erbose, in direzione della Forc. del Diavolo. Raggiuntala, si profilano davanti a noi il ramo dei Tóci dei Cadini, con la Torre Wundt in evidenza, e le Tre Cime di Lavaredo. Si ridiscende nuovamente l’opposto versante congiungendosi, dopo breve risalita, al sent. segn. 115, proprio sotto il Rif. Fonda Savio. Da qui, tralasciamo a d. il ramo occidentale del sent. attr. segn. 112 “Durissini” che sale lungo il Ciadìn del Nevaio, per scendere decisamente per gradoni verso il Valón del Nevaio, mare di ghiaie alla base del Cimón di Croda Liscia, dove ha inizio il ramo orientale del sentiero “Durissini”. Giunti a Forc. Rinbianco incrociamo (tab.) il sent. segn. 119 e, perdendo quota, andiamo ad attraversare lungamente le pendici rocciose della C. di Rinbianco, fino a giungere sotto un diedro che rappresenta il punto alpinisticamente più impegnativo del nostro percorso. Superatolo con l’ausilio dell’ottima attrezzatura, si continua per larga cengia fino al magico incontro con le Tre Cime di Lavaredo su di una sella ghiaiosa. Da qui, percorrendo la dorsale N delle Cianpedèle, si giunge al Rif. Auronzo.
La torre Wundt dalla Forc. del Diavolo (a sin.); le Tre Cime di Lavaredo, in discesa verso Forc. Longères (a d.)
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