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Via ferrata "Aldo Roghel"


By dolomitico - Posted on 05 June 2010

Sotto Guglie de Stalàta (inn. sent. segn. 152) 1950 m – Forc. tra le Guglie de Stalàta 2580 m – Ciadìn de Stalàta (inn. sent. attr. segn. 109 e via ferrata segn. 110 “Cengia Gabriella”) 2300 m.

Dislivello: in salita 630 m, in discesa 280 m; difficoltà: EEA; tempo di percorrenza medio: ore 3.00; comuni attraversati: Comelico Superiore e Auronzo di Cadore; quota massima: Forc. tra le Guglie de Stalàta 2580 m; periodo consigliato: da giugno a settembre; cartografia: Tabacco foglio 017; rifugi e punti di appoggio: Rif. Berti 1950 m (0435 67155).

Breve descrizione: la via ferrata “Aldo Roghel” si svolge per metà nel territorio della C.M. Comelico e Sappada e per metà, oltrepassata la Forc. tra le Guglie de Stalàta, nel territorio della C.M. Centro Cadore. L’inizio della parte attrezzata vera e propria è posto, sul Catasto Regionale, alla quota di 2350 m, ma qui abbiamo considerato, come parte della via, anche il necessario tratto di avvicinamento. Dal Rif. Berti, lasciando dietro a sè il magnifico quanto leggendario Valón Popèra, si scende brevemente a zig-zag verso SO sulla mulattiera segn. 152, che compie qualche tornante ed oltrepassa il Torr. Rìsena. Da qui risale fra ghiaie, con modesta pendenza, fino al punto in cui, proprio sotto i Campanili di Popèra e le Guglie de Stalàta, si stacca a d. (tab.) il sentiero di avvicinamento all’attacco della via ferrata “Aldo Roghel” (riportata erroneamente su talune carte col segn. 109). Si risale ora faticosamente, fra ghiaie punteggiate di ciuffi d’erba, il pendio detritico alla base delle Guglie de Stalàta, che si distinguono a d. dei più svettanti ed agili Campanili di Popèra. Alla nostra sin. si nota, proprio in direzione dei Campanili, un gobbone roccioso relativamente levigato rispetto alle altre tormentate rocce, che si risale deviando a sin. (bollini rossi) per giungere, sotto alla I Guglia de Stalàta, all’attacco della via ferrata. Questa inizia con una traversata verso d. (bollini rossi e marcate frecce), per raggiungere il canalone tra le due guglie, che si sale a d. dell’impluvio su pareti verticali, con un “intenso” impegno alpinistico nonostante la via sia ottimamente attrezzata, fino a giungere alla stretta Forc. tra le Guglie de Stalàta. Durante la salita, incredibili scorci panoramici verso il Crestón Popèra e le Creste di Confine e qui, dalla forc., le selvagge e lontane Marmaròle ci appaiono dolci profili se paragonate con la vicina e davvero selvaggia bellezza del Ciadìn de Stalàta e delle cime che lo contornano (impressionante la muraglia del Popèra). Si procede ora nella più semplice discesa, comunque attrezzata con corde fisse, cominciando a calare in direzione della Val de Stalàta e del Biv. Battaglion Cadore, che si scorge su un verde pianoro. Si devia poi a d. per raggiungere diagonalmente, quasi alla fine della discesa, un canalone che in breve sfocia nel Ciadìn de Stalàta, al bivio con il sent. attr. segn. 109 e con la via ferrata segn. 110 “Cengia Gabriella”.

Dalla Forc. tra le Guglie de Stalàta verso la Val de Stalàta; sullo sfondo le Marmaròle centro-orientaliDalla Forc. tra le Guglie de Stalàta verso il Valón Popera (versante Comelico); si intravvede il Rif. Berti

Dalla Forc. tra le Guglie de Stalàta verso la Val de Stalàta; sullo sfondo le Marmaròle centro-orientali (a sin.); Dalla Forc. tra le Guglie de Stalàta verso il Valón Popera (versante Comelico); si intravvede il Rif. Berti (a d.)

cartina semplificata dei sentieri appartenenti al gruppo Popera

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