346 Rif. Padova – Rif. Giàf

Parcheggio sopra il Rif. Padova (inn. sent. segn. 352 e 357) 1316 m – Val Pra de Tóro (inn. sent. segn 342) c. 1500 m – Sotto Forc. Scodavacca (inn. sent. segn. 344) c. 2015 m – Forc. Scodavacca 2043 m – Val di Giàf (inn. sent. segn. 340), c. 1450 m – Rif. Giàf (inn. sent. segn. 341 e 342) 1400 m.

Dislivello: in salita 720 m, in discesa 650 m; difficoltà: E; tempo di percorrenza medio: ore 3.00; comuni attraversati: Domegge di Cadore e Forni di Sopra; quota massima: Forc. Scodavacca 2043 m; periodo consigliato: da giugno ad ottobre; cartografia: Tabacco fogli 016, 02 e 021; rifugi e punti di appoggio: Rif. Padova (0435 72488) e Rif. Giàf (0433 88002).

Breve descrizione: dal parcheggio poco sopra il Rif. Padova, in direzione E, si imbocca (tab.; innesto con sent. segn. 352 e 357) una buona mulattiera segn. 346 che sale nel bosco con moderata pendenza percorrendo, in versante sin. orografico, la Val Pra de Tóro. Salendo, il bosco di abeti lascia gradualmente posto alla mugheta e la traccia si trasforma in ripido sentiero. Sorpassato il bivio col sent. segn. 342 che sale in Val d’Arade e raggiunto l’inizio del lungo corridoio costituente la Forc. Scodavacca, la vegetazione lascia spazio al macereto ed alle ghiaie, sotto le incombenti pareti rocciose del Crìdola e del Crodón di Giàf. Al limite orientale del lungo valico (in territorio della Regione Friuli Venezia Giulia e del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane), si tralascia a sin. (tab.) la traccia che sale alla Taca del Crìdola e si prende a scendere sulle ripide ghiaie, tra la Torre Spinotti a sin. e la Torre Berti a d.. Raggiunta la bassa vegetazione di mughi, la traccia riprende a scendere in maniera più moderata e, in una piccola conca, si tralascia a sin. il sent. segn. 340 che sale al Costón del Boschét. Si continua a scendere in direzione SE nella Val di Giàf e, in c. 20 min., si giunge sul retro del Rif. Giàf.

Il versante meridionale del Crìdola, con l’omonimo Ago, salendo a Forc. Scodavacca (a sin.); la Forc. Scodavacca sovrastata dalla Torre Berti a dal Crodón di Giàf (a d.)

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