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265 Domegge di Cadore (Dèppo) – Dumèle
Domegge di Cadore (borgata Dèppo) 890 m – Col Lagune 1019 m – Rous 1283 m – Varsùre (inn. sent. segn. 266) 1595 m – Dumèle (inn. sent. segn. 264) 1690 m.
Dislivello: in salita 800 m; difficoltà: E; tempo di percorrenza medio: ore 2.30; comuni attraversati: Domegge di Cadore; quota massima: Dumèle 1690 m; periodo consigliato: da giugno a ottobre; cartografia: Tabacco foglio 016; rifugi e punti di appoggio: ==.
Breve descrizione: a Domegge si prende a risalire la strada a fianco del municipio (che resta alla nostra sin.) percorrendola fino alle ultime case di Dèppo, la borgata più alta del paese, dove si può parcheggiare l’auto; da qui, tenendosi a d., si è a pochi passi da un bivio di strade di cui si imbocca quella più a d., strada forestale o di penetrazione boschiva che ha sostituito il vecchio tracciato del sentiero e che, nel suo sviluppo totale, giunge ad innestarsi sulla strada che da Pian dei Buoi porta al Rif. Baión 1828 m. Si risale quindi questa strada forestale con pendenza moderata fino a Col Lagùne, da dove si impenna per raggiungere i tabià dei Ronci e da qui salire a Rous, dove si può riprendere fiato (la strada è comunque percorribile da mezzi fuoristrada per cui bisogna fare attenzione). Oltrepassati i fienili, si svolta a d. su tornante e si superano altri 200 m di dislivello, immersi nel bosco, fino a giungere alla radura di Varsùre, al bivio con il sent. segn. 266; lasciato a d. quest’ultimo, si prosegue per un ultimo breve tratto in salita per attraversare in piano la testata della Valzalina, giungendo al tabià in pietra di quota 1612 m (d.), a fianco del quale è ancora visibile una vecchia calchèra (manufatto a struttura circolare per la produzione di calce). Si continua, pianeggiando per un buon tratto, per risalire poi brevemente il fianco N del M. Brénte e giungere ad innestarsi sul sent. segn. 264 (sin.) proveniente dalla Cresta de Po Croda.
La Val Talagóna con lo sfondo degli Spalti di Tóro, dalla borgata di Deppo (a sin.); la Forc. de San Piero con il Pupo e, a
d., il Ciarìdo poco dopo aver lasciato Forc. Bassa (a d.)
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