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Sentiero attrezzato "Amalio Da Pra"
A N del Rif. Ciaréido (inn. sent. segn. 272) 1980 m – Forc. San Lorenzo 2223 m – Forc. de San Piero 2298 m – A S del Rif. Ciaréido (inn. sent. segn. 272) 1980 m.
Dislivello: in salita 450 m, in discesa 450 m; difficoltà: EEA; tempo di percorrenza medio: ore 2.00; comuni attraversati: Lozzo e Auronzo di Cadore; quota massima: Forc. de San Piero 2298 m; periodo consigliato: da luglio ad ottobre; cartografia: Tabacco foglio 016; rifugi e punti di appoggio: Rif. Ciaréido 1969 m (0435 76276).
Breve descrizione: dal Rif. Ciaréido, si scende brevemente lungo la strada sterrata (o una breve scorciatoia che si prende a d. subito dopo il ricovero invernale) fino ad incontrare il sent. segn. 272 che attraversa la vallecola sottostante. Qui si procede svoltando a d. (N) in direzione del Pian de Paradìs o, meglio, della Forc. San Lorenzo, che vediamo stagliarsi fra le Torri San Lorenzo e Pian dei Buoi (quest’ultima a sin. della forc.). Il sentiero procede fra grossi massi staccatisi dalle vicinissime pareti del M. Ciarìdo, che contribuiscono a conferire a questo luogo, assieme al distendersi dei colli dell’altopiano di Pian dei Buoi che scorgiamo verso E, una grande suggestione. In breve si giunge al cospetto di una semplice tab. che indica, verso sin., la miglior direzione di salita alla forc. che si guadagna, non senza fatica, risalendo l’erto pendio ghiaioso inframmezzato da placche erbose (da qui in poi i segn. CAI sono sostituiti da qualche bollino rosso o da ometti di pietra). Anche qui, come in altre parti del percorso, è possibile osservare con facilità lo stambecco. Giunti sulla stretta e ghiaiosa Forc. San Lorenzo, da cui si può ammirare un vasto panorama sulle Dolomiti di Auronzo, si comincia a percorrere il sent. attr. dedicato ad Amalio Da Pra, socio della sezione CAI di Lozzo prematuramente scomparso. Il percorso corre lungo un sistema di cenge, talora piuttosto esposte, sempre comunque servite da un buon corredo di funi metalliche nei passaggi più impegnativi, che attraversano i fianchi rocciosi del versante N del M. Ciarìdo, non senza discendere e risalire alcuni canalini ed una breve paretina. Ad un certo punto, dopo aver attraversato anche brevi tratti prativi, la traccia rimonta lungo la parete SO del M. Ciarìdo e percorre, in vista della torre del Pupo, un breve tratto quasi pianeggiante, giungendo alla Forc. de San Piero da cui, oltre al Rif. Baión e l’edificio della vicina casera, si osservano verso S le Dolomiti d’Oltrepiave, dal Miarón al Duranno. Si scende quindi ripidamente su ghiaione, fino a quando la traccia, ritrovata la compagnia del manto erboso e del mugo, torna a congiungersi, avendo ben in vista il Rif. Ciaréido, con il sent. segn. 272 da esso proveniente.
Il Rif. Ciaréido si staglia sullo sfondo degli Spalti di Tóro; lungo la salita a Forc. San Lorenzo (a sin.); la superba torre del Pupo dal catino della Forc. de San Piero (a d.)
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